UN LIBRO LEGGERO MA IMPORTANTE.
Autore: Alice Cappagli. Editore: Einaudi. Anno: Febbraio 2019. Pagine: 252. Genere: Narrativa, Romanzi
L’ho acquistato pensando che Alice Cappagli fosse una esordiente, un “errore” fortunato. Adoro leggere sconosciuti, ma davanti alle pagine di un libro scritto ed editato da professionisti (anche se non è sempre così, ovvio) mi è venuto naturale fare “chapeau”.
“Niente caffè per Spinoza” ha tutto: storia, cultura, una città profondamente vissuta e personaggi veri, molto credibili pur nelle loro stranezze, come bene piantata nel quotidiano risulta essere la narrazione, bella, intensa, e anche con un certo lieto fine, se vogliamo.
Mi ha subito incuriosito l’incipit, poi l’approccio alla filosofia è stato così morbido che mi sono trovato piacevolmente invischiato nelle immortali parole di Pascal, Epitteto, Spinoza, Sant’Agostino, Epicuro e compagnia bella.
La storia è, tra l’altro, attualissima, di famiglie italiane vecchio stampo, nel mezzo delle quali le nuove generazioni, cercando la loro strada, un po’ di perdono. Ma si erano perse anche vecchie generazioni, e tutt’ora lo fanno, ma per tutti fa la differenza accettare di impegnarsi, confrontarsi e anche cambiare opinione.
Ho adorato il principio della mutualità, dell’accoglienza l’un con l’altro, anche tra persone che non potrebbero essere più diverse, a partire dall’anziano professore di filosofia, da anni cieco ma con una memoria di ferro e che ci “vede” meglio di tanti, e la giovane donna in crisi completa di vita che ne diventa la “badante” a ore sul finire dell’estate, quando la figlia dell’anziano deva abbandonare la casa paterna delle vacanze per tornare alla vita – disastrata – di sempre.
Lei gli legge i filosofi e gli riordina la casa, lui le insegna che nei libri si possono trovare le idee giuste per dare luce alla sua vita. Ed è così che i cibi e il riordinare si mischiano a pensieri profondi, e tra i due nasce un rapporto sincero, ironico e complice, drammatico nell’approssimarsi di lui alla fine della vita.
Intorno a loro ci sono Livorno e il suo mare, il mercato, la terrazza Mascagni, le ville, e una girandola di personaggi.
Non perdetevelo: la scrittura di Alice Cappagli è lieve e spontanea, “quotidiana” direi, senza fronzoli inutili, ricca di espressioni – anche poetiche – squisite.

“Niente caffè per Spinoza, di Alice Cappagli“: tutte le RECENSIONI
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